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N° 73
SCELTE SOCIETARIE
1.
Certe giornate cominciano male e finiscono peggio.
Potrebbe essere questa la considerazione che sta facendo Sebastian Shaw, leader
del cosiddetto Cerchio Interno del Club Infernale. Doveva essere poco più di
una passeggiata nelle sue intenzioni: dare una sonora lezione a quella
sgualdrina di Sunset Bain, che aveva osato guidare una scalata ostile della
Stark-Fujikawa alle Industrie Shaw, usando le sue squadre di mercenari ed i
superpoteri dei suoi soci. Non si aspettava che Sunset chiamasse in suo
soccorso Iron Man e che questi si facesse affiancare da altri due pesi massimi
in armatura: War Machine e Warwear, per tacere dello scagnozzo in armatura
personale della Stark-Fujikawa, Steel Warrior.
Per sua fortuna, nemmeno i suoi avversari si
aspettavano di dover fronteggiare una come Selene e lui sa bene quanto sia
pericolosa quella donna e quale presa abbia sugli uomini sino al punto da
renderli cagnolini ubbidienti al suo servizio. Warwear l’ha appena capito,
purtroppo per lui.
-Farai tutto ciò che voglio…- sta dicendo Selene -… e ciò che voglio
adesso è che tu uccida i tuoi amici. Lo farai per me?-
Solo una breve
esitazione prima che Parnell Jacobs, l’uomo nell’armatura di Warwear, risponda:
<<Certo, mia signora.>>
Senza perdere altro
tempo lascia partire dalle sue mani scariche di calore contro le altre due
figure in armatura.
<<Che diavolo ti
prende?>> urla War Machine cadendo a terra mentre i sistemi
della sua armatura iniziano a compensare il calore in eccesso.
<<Eseguo gli ordini della mia signora
Selene.>> risponde Parnell <<Lei vi vuole
morti ed io… io vi ucciderò.>>
Alle sue spalle la mutante quasi immortale si
lascia andare ad una risata soddisfatta.
Il suo nome è Philip
Grant ma negli ambienti degli hacker è noto col nome di Corvo e dicono che sia
il migliore, cosa di cui lui è personalmente convinto.
Ha sempre agito
nell’ombra e contro il sistema, quelli di wikileaks sono dei dilettanti al suo
confronto, è stato l’autore di spettacolari attacchi informatici e se ci ha
anche guadagnato sopra che male c’è? Improvvisamente, però, il destino gli ha
giocato uno scherzo che deve aver trovato molto buffo: gli ha fatto scoprire di
essere il figlio naturale di Tony Stark e del suo primo amore di adolescente
Meredith McCall. Ora Philip Grant sa di essere parte di quel sistema ha sempre
odiato, l’erede di uno dei dieci uomini più ricchi della Nazione, non è
ironico?
È l’essere il figlio
di Tony Stark che lo ha reso il bersaglio di un killer che ha cercato
ripetutamente di ucciderlo, ne sono tutti convinti, compresa la giovane donna
euroasiatica che esce dalla cucina tenendo in mano due tazze fumanti.
Si chiama Ling
McPherson, padre di origine scozzese e madre cinese,lineamenti di porcellana e
una scorza dura come l’acciaio. È il capo della sicurezza della Stark-Fujikawa,
il suo capo, e da qualche settimana anche qualcosa di più. Philip si è chiesto
se la cosa sia contraria alla politica aziendale ed ha concluso che non gliene
frega nulla, certe regole sono semplicemente stupide.
-Ti ho portato una tazza di the.- gli dice Ling.
-Ti sembro il tipo da the?- replica Philip.
-Non lo sei?- replica lei sorridendo -Io dico che ti farebbe meglio di
un bicchiere di whisky e so quel che dico.-
-È per via di Tony? Tranquilla, io non abuso di alcool o di qualunque
altra cosa se è per questo.-
Philip prende la tazza
dalle mani di lei e prende a sorseggiare la bevanda calda.
-Credi che gli somigli?- le chiede improvvisamente .
-A tuo padre? In certe cose me lo ricordi e per altre siete molto
diversi. Ma in fondo io non lo conosco poi così bene. Dovresti chiedere a Beth…
o, meglio ancora, a Pepper Potts. Sono certa che lei lo conosce meglio di
chiunque altro.-
-Tu e lui non avete mai…?-
-… fatto sesso? Questi, se permetti, non sono affari tuoi. Pensi che
sia il tipo che si fa il figlio dopo essersi fatta il padre, magari per giocare
alle differenze? O è solo gelosia?-
-Non volevo offenderti.-
-Lo so, non che questo renda le cose migliori. A pensarci bene, somigli
a Tony più di quanto credevo.-
C’è un attimo di
silenzio imbarazzato poi lui le si avvicina, le accarezza le spalle e dice:
-Mi spiace. Sono molto più bravo a trattare coi computer che con le
donne.
-A me sembra che tu ci sappia fare con le donne… e piuttosto bene.-
replica Ling con un sorrisetto ammiccante.
Si baciano e Philip
può dimenticarsi dei suoi problemi, almeno per il momento.
La donna indossa una
tuta aderente color blu intenso e sfoggia una chioma di lunghi capelli neri. Il
suo volto è celato da una maschera d’oro che riproduce fattezze femminili. L’uomo
ha i capelli castani e indossa un completo tre pezzi grigio, evidentemente
fatto su misura, con camicia bianca di seta e cravatta in tinta a cui è
appuntato un fermacravatte dorato.
-Sono andato a mettermi qualcosa di comodo.- dice entrando nella
stanza.
-Hai uno strano concetto di comodo, Straniero.- replica la donna in
maschera.
Si guarda intorno ed
alla fine dice:
-Ami trattarti bene: questo appartamento deve costare una fortuna.-
-Hai detto giusto,Madame Masque, mi piace trattarmi bene.- risponde
l’uomo che si fa chiamare lo Straniero -La vita è troppo breve per non godere
fino in fondo dei piaceri che può offrire. Tu che vieni da una famiglia agiata…
anzi da due famiglie agiate… dovresti comprendermi bene, Whitney. Posso
chiamarti Whitney, vero? Cercare di uccidersi crea una certa intimità tra due
persone non credi? Certo… se tu sei davvero Whitney Frost, allora chi è quella
ricoverata allo Stark Memorial? Se lo chiedi a me, ho un certo sospetto e ne
discuterei volentieri con te.-
-Un’altra volta forse. Adesso voglio parlare del tuo contratto per
uccidere il figlio di Tony Stark.-
-Un giovanotto per la cui salute hai un particolare interesse. È a
causa del tuo vecchio legame con suo padre? Il sentimentalismo non fa per
quelli come noi lo sai?-
-Disse quello che non dimentica mai il suo anniversario di matrimonio
anche dopo anni dal divorzio.-
-Toccato. Silver Sable è la sola donna che… ma non parliamone adesso.
Discutiamo piuttosto del nostro accordo. Che mi diresti se ti rivelassi che
Philip Grant non è il solo figlio di Tony Stark che il mio committente vuole
morto?-
-Anche i bambini?-
-Mi sono rifiutato di farlo. Non molti ci crederebbero ma ho una mia
etica e non tocco i bambini.-
-Chi è il tuo committente?- c’è una durezza evidente nella voce di
Madame Masque.
-Anche tradire i clienti è contrario alla mia etica ma posso indicarti
chi è l’assassino che ha ingaggiato e quando e dove colpirà. Ti basterà per
fermarlo.-
-E in cambio?-
-Mi dovrai un favore.-
-Affare fatto.-
2.
Cosa fai quando uno
dei tuoi più vecchi amici è caduto sotto l’incantesimo di una strega tanto
perfida quanto è bella e adesso è determinato ad ucciderti? Jim Rhodes nei
panni di War Machine teme di non avere una risposta adeguata a questa domanda.
I sistemi della sua
armatura stanno rintuzzando l’attacco di Warwear trasformando il calore in
eccesso in energia mentre abbassano sia la temperatura interna che quella
esterna.
<<Parnell,
fermati. Non sai quel che fai.>> prova a
ragionare.
<<So esattamente quello che
faccio.>> replica Warwear
mentre lancia i suoi droni contro il suo vecchio compagno d’arme e Iron Man.
Due droni esplodono
proiettandolo contro una parete facendogliela sfondare. Se non altro sono
all’aperto, pensa Rhodey, almeno ho molta più manovrabilità.
Altre esplosioni
all’interno gli dicono che anche Iron Man è in difficoltà ma non può stare a
pensarci troppo perché Warwear è uscito anche lui.
<<Sei pronto a morire,Jim?>> gli chiede.
<<Ho cercato di farti ragionare,Parnell…>> replica War
Machine <<… ma se il linguaggio che capisci adesso è quello della forza,
allora peggio per te.>>
Dalle sue spalle
emergono due mitragliette che sparano in rapida successione.
Dal suo bunker
sotterraneo Sunset Bain osserva la battaglia da uno schermo panoramico.
-Questa non ci voleva.- commenta indispettita -Quella Selene deve avere
una sorta di potere di controllo mentale.-
-Pensi che Warwear possa sconfiggere gli altri due?- le chiede Ruby
Thursday.
-Da solo ne dubito, ma assieme a Shaw e Pierce potrebbe farcela. Quella
donna deve essere neutralizzata ad ogni costo, è lei il pericolo maggiore.-
-Chiamo Steel Warrior.-
-E alla svelta o i nostri… alleati potrebbero perdere.-
All’interno della sua
armatura rossa e gialla Tony Stark pensa velocemente. Chiunque sia il suo
aggressore ha evidentemente il potere di assorbire l’energia cinetica. È
praticamente immune ad ogni colpo e usa la forza assorbita per colpire i suoi
avversari. Ogni attacco diretto sarebbe inutile. Deve trovare un’altra strada
ma quale? Fargli esaurire la sua energia,forse? Ma come? E se invece provasse a
sovraccaricarlo? È un rischio perché se non avesse limiti le cose si
metterebbero davvero male.
<<Amico…>> gli dice <<Non so chi tu
sia ma stai per ricevere la più grossa lezione della tua vita.>>
E gli spedisce addosso
una doppia scarica di repulsori dai guanti ed una di uniraggio a piena potenza.
Sotto il suo cappuccio
Sebastian Shaw ride soddisfatto.
-Di più!- urla -Dammene di più!-
E Iron Man non se lo
lascia ripetere due volte.
3.
La ragazzina bionda è
inquadrata nel mirino, un bersaglio facile anche perché si è fermata a
chiacchierare con un ragazzo della sua età o appena più vecchio.
Al cecchino non
importa: ha il suo bersaglio inquadrato ed è la sola cosa che conti. Una lieve
pressione sul grilletto del suo fucile di precisione e la figlia bastarda di
Tony Stark, non vedrà il giorno del suo quattordicesimo compleanno mentre lui
vedrà accrescersi di parecchio il suo conto in banca.
-Io non lo farei se fossi in te.-
Il cecchino si volta
di scatto e rimane sorpreso nel vedere davanti a se una donna dai capelli neri
che indossa una calzamaglia scura ed il cui volto é nascosto da una maschera
d’oro. Una donna che gli sta puntando contro una pistola.
-Tu!- esclama -Non è possibile!-
-Ne sei davvero sicuro?- ribatte la donna in tono sarcastico.
Il cecchino spara ma
la donna è più veloce e l’uomo si abbatte a terra mentre un rivolo di sangue
cola dal suo elmetto.
-Proeittili super rinforzati.- commenta la donna nota come Madame
Masque -Mai uscire senza di loro.-
Il dramma si è svolto
senza che nessuno abbia udito nulla grazie ai silenziatori. Potrebbero passare
giorni prima che il corpo del cecchino sia scoperto.
Forse, pensa la donna, farà una chiamata anonima
alla Polizia per accelerarne il ritrovamento o forse no, che le importa
dopotutto?
Sotto di lei Kathy Finch,e il suoi amico Tommy
Byrnes, ignari del pericolo corso si avviano verso casa.
Il Conte Nefaria è decisamente soddisfatto: il suo
avvocato ha fatto un ottimo lavoro. Nell’attesa che le autorità del Principato
di Monaco decidano sulla richiesta di estradizione nei suoi confronti e della
sua compagna Pavane, sono stati entrambi rilasciati. Purtroppo la sua villa
deve essere completamente ristrutturata dopo i danni causati dallo scontro tra
Iron Man e la Squadra della Morte[1]
ma una suite all’Hotel de Paris andrà benissimo mentre aspetta che i lavori
siano finiti.
Lui e Pavane stanno per entrare nel prestigioso
hotel quando una figura in armatura rossa e oro atterra davanti a loro.
<<Suppongo che tu
creda di essertela cavata, Nefaria...>> dice con voce
alterata elettronicamente.
-Ah… il mio amico Iron Man, mi aspettavo una tua visita.- replica
Nefaria con un sorrisetto -Deluso di non vedermi in ceppi?-
<<È solo
questione di tempo e accadrà.>> replica l’uomo in
armatura <<Goditi questa libertà perché io e lo
S.H.I.E.L.D. ti staremo addosso e ti vedrò in galera, contaci.>>
Senza aspettare
risposta Iron Man vola via e Nefaria alza gli occhi verso la sua figura che si
allontana. E io avrò presto la mia rivalsa su di te Michael O’Brien, pensa, su
questo sei tu che puoi contare.
Howard Finch rientra
nel suo hotel immerso in cupi pensieri e non bada alle persone in ascensore con
lui almeno finché non si accorge che mentre arriva al suo piano sono rimasti
solo lui e una ragazza orientale molto attraente che aspetta che lui sia uscito
sul pianerottolo per dirgli:
-Il mio padrone si aspetta che lei onori la sua parte del patto, Mr.
Finch.-
Howard rimane
interdetto per un attimo di troppo: le porte dell’ascensore si chiudono e lui
rimane solo.
La sua parte del
patto. Un patto col Diavolo, si ritrova a pensare l’uomo d’affari.
4.
L’armatura di Warwear
assorbe i colpi sparati da War Machine ma la forza dell’impatto lo spinge
comunque lontano e il suo avversario lo raggiunge in volo.
<<Credevi davvero che questo bastasse
a sistemarmi?>> lo
apostrofa Parnell Jacobs.
<<Per la verità
ci speravo.>> replica Jim Rhodes <<Perché non
torni in te?>>
<<Io sono già in me e ti farò a
pezzi.>>
Perché non smette mai di sperare? Si chiede Rhodey
e sospira. Usare l’artiglieria pesante sul suo amico è fuori questione: non vuole
ucciderlo e poi... non è detto che l’armatura eidolon non sopporti anche quei
colpi. Gli alieni che l’hanno costruita hanno fatto un buon lavoro.
Da i polsi di Warwear
partono dei piccoli cerchi che poi esplodono al contatto con l’armatura di War
Machine che li ignora buttandosi a corpo morto sul suo nemico.
<<Ti farò
ragionare ad ogni costo.>> grida
Quando ha accettato di
entrare nel programma Steel Warrior Chester Harrigan era decisamente
entusiasta. Per anni aveva chiesto a Tony Stark di essere assunto come Iron Man
ma lui aveva sempre rifiutato,[2]
poi era arrivata la proposta di Morgan Stark e Sunset Bain e Chet aveva
accettato con entusiasmo.
Ora deve dimostrarsi
all’altezza delle aspettative: non deluderà i suoi datori di lavoro.
La termocoppia fa il
suo dovere sciogliendo il ghiaccio con cui Blizzard lo aveva avvolto.
<<Bene, vogliamo continuare il
discorso?>> dice.
Whiplash lo colpisce
con la sua frusta potenziata,
<<Ci vuole di più di questo, ragazza.
Quest’armatura è molto resistente, sai?>>
Le afferra l’estremità
della frusta e la tira a sé sbilanciandola e facendola cadere.
Melter lo prende di
mira col suo raggio fusore ma non fa in tempo a spararlo: Steel Warrior lo
colpisce con una sorta di raggio repulsore.
<<Non ho molta voglia di giocare
adesso.>> dice
Improvvisamente nel
suo auricolare echeggia la voce di Sunset Bain:
<<Harrigan, lascia perdere quello che stai facendo e corri ad
aiutare Iron Man, svelto.>>
-Ma questi tre?- protesta lui.
<<Se ne occuperà la sicurezza, tu fa quel che ti dico: è un
ordine.>>
Sbuffando Steel
Warrior prende il volo davanti ai tre supercriminali perplessi.
-Ma che succede?- chiede Melter.
-Non lo so.- risponde Blizzard -Ma ho la sensazione che ci convenga
prendere il largo. Ci aspettavano e questo vuol dire che qualcosa è andato
storto. Io non aspetterò che quell’Iron Man decolorato ritorni.-
-Sono con te.- aggiunge Whiplash.
E senza aspettare
oltre i tre si danno alla fuga.
Poco lontano da lì
l’uomo che Iron Man ignora essere Sebastian Shaw è sottoposto ad un fuoco di
fila di colpi di vario genere.
-Idiota!- proclama -Mi stai solo facendo diventare sempre più forte.-
<<Ma
davvero?>> replica il Vendicatore Dorato <<Ora vedremo
quanto.>>
Tony Stark spera di
non aver sbagliato, perché se il suo avversario è in grado di assorbire energia
indefinitamente lui sarà presto nei guai, ma c’è un modo solo per saperlo ed è
aspettare.
E alla fine accade:
l’uomo davanti a lui comincia a barcollare.
-Cosa… cosa mi succede?- esclama.
<<Suppongo che tu
stia avendo i sintomi di un infarto o qualcosa di molto simile.>> risponde Iron Man <<Il tuo corpo
non regge tutta l’energia che stai assorbendo.>>
-No! No!-
Freneticamente Shaw si
mette a percuotere il suolo. Deve liberarsi subito dell’energia in eccesso.
Deve!
Quello che avviene
dopo è assolutamente imprevisto: una violenta esplosione scuote il suolo e
quando il fumo e la luce si dissipano,una piccola voragine si è aperta e poco
lontano giace Sebastian Shaw apparentemente svenuto.
Selene è l’unica
rimasta in piedi assieme ad Iron Man. I due si fissano senza parlare. La
mutante millenaria considera rapidamente le possibilità di continuare lo
scontro e vincerlo,poi vede arrivare Steel Warrior e prende una decisione.
-Warwear!- chiama -Raccogli Shaw e Pierce e andiamocene subito.-
<<No... io posso vincere.>> replica Parnell Jacobs.
-Non osare discutere i miei ordini ,schiavo, fai ciò che ti ho
detto,subito.-
Senza esitare oltre
Warwear fa quello che gli è stato chiesto ma Iron Man si fa avanti.
<<Cosa vi fa
pensare che vi lascerò andare?>> chiede.
-Non ho chiesto il tuo parere.- ribatte Selene sferrandogli un colpo
telecinetico che lo sbatte lontano.
Tony riprende
rapidamente il controllo e torna indietro solo per vedere Selene e Warwear,
quest’ultimo che tiene tra le braccia gli altri due uomini, allontanarsi in
volo.
Accelera deciso a
raggiungerli e viene presto affiancato da War Machine.
<<Li
prenderemo.>>gli dice
Rhodey.
<<Puoi starne certo.>> è la risposta di Tony.
Poi, improvvisamente,
i loro bersagli scompaiono alla vista.
<<Ma
cosa?>> esclama Tony.
<<Maledizione.>> impreca
War Machine mentre consulta freneticamente i suoi strumenti e ottiene la
conferma ai suoi sospetti <<Ci ha fatto fessi.>>
<<Teletrasporto?>>
<<Non
esattamente. Prima ha attivato l’effetto fantasma rendendosi invisibile
all’occhio e agli strumenti. Non a caso l’armatura è chiamata Eidolon.[3]
Immagino che poi abbia accelerato a ipervelocità. Potrebbe essere dovunque
ormai, assieme a quella donna e agli altri.>>
<<Quella donna la
conosco: l’ho incontrata una volta nell’antico Egitto, sempre che sia davvero
la stessa… e qualcosa mi dice che è così.>>
<<Un ‘immortale?
Li detesto.>>
Ormai rassegnati i due
amici tornano alla base dove trovano ad attenderli anche Steel Warrior.
<<Li avete persi?>> chiede.
<<Più o meno.>> ammette War Machine <<Ma almeno li
abbiamo fermati.>>
Tony Stark riflette.
Quando ha ordinato a Warwear di prendere i suoi alleati Selene si è riferita
all’uomo mascherato chiamandolo Shaw. Era Sebastian Shaw, quello? Ha dei
superpoteri dunque? E Sunset Bain ne era al corrente quando ha chiesto il suo
aiuto? A quest’ultima domanda è quasi certo di sapere la risposta.
5.
Quando apre la porta
del suo appartamento e vede l’espressione sul volto di Jim Rhodes Glenda
Sandoval sa che ci sono cattive notizie.
-Parnell!- esclama -Gli è accaduto qualcosa, non è vero?-
-Mi dispiace Glenda .- replica Rhodey.
Entra
nell’appartamento e racconta a Glenda cosa è accaduto a suo marito.
-Quella donna, Selene, ha una sorta di potere ipnotico e lo ha…
stregato, non mi viene in mente un termine migliore.- spiega -Ti prometto che
in qualche modo lo ritroverò e lo libererò.-
Glenda scuote la testa
e si asciuga le lacrime.
-Non c’è pace per noi per quanto ci proviamo, Jim.- dice infine -Anche
stavolta mi sono illusa ma è andata male.-
E Jim Rhodes non sa
cosa risponderle.
Nel suo appartamento privato Selene si rivolge a
Warwear fermo davanti a lei:
-Togliti l’armatura, voglio vederti in volto.-
Warwear obbedisce e
rimane vestito solo di un paio di slip.
-Mmm. Non sei male schiavo, sembri forte e vigoroso.- dice Selene
squadrandolo compiaciuta -Qual è il tuo nome? Il tuo vero nome intendo.-
-Mi chiamo Parnell Jacobs.- risponde lui con voce atona.
-Bene, Parnell Jacobs…-
Selene gli cinge il
collo e lo bacia, un bacio lungo e profondo, poi si stacca da lui sorridendo.
-La tua forza vitale ha davvero un buon sapore, Parnell Jacobs.- gli
dice -Ora sei davvero mio anima e corpo e finché vivrai non avrai altra scelta
che eseguire la mia volontà. È da tanto tempo che non avevo più uno schiavo
affidabile e devoto. L’ultimo si chiamava von Roehm. Mi era fedele come un cagnolino ed è morto per me.[4] Tu,
Parnell, mi servirai molto meglio. Ho grandi progetti per te.-
E la donna che ha
attraversato le ere ride.
Il tempo passa e la vita
va avanti e mentre a Wall Street si attendono le notizie per l’imminente
acquisizione delle Industrie Shaw da parte della Stark Fujikawa, da un’altra
parte di Manhattan si svolge un party di beneficienza a cui è invitata la crema della città.
Tony Stark vi entra al
fianco di Pepper Potts.
-O sono paranoica o ci stanno guardando tutti.- dice lei.
-Non ne sono sorpreso.- ribatte Tony sorridendo -Dopotutto sono in
compagnia di una splendida rossa.-
-Sei sempre il solito.-
-E non è per questo che mi ami?-
Pepper risponde con una
risata e poi aggiunge:
-Non sono la sola rossa, però. Guarda quella vestita di nero che
chiacchiera con Warren Worthington.-
Tony guarda nella
direzione indicata e riconosce la donna in questione: Jean Grey-Summers, meglio
nota come Fenice degli X-Men. Ma perché è in compagnia di Arcangelo e non di
suo marito Scott? Guai in paradiso di cui lui non è al corrente?[5]
Il pensiero passa quando
Tony sente una voce ben nota:
-Tony, caro.-
Uno spettro dal passato:
la Contessa Stephanie De La Spiroza, una delle sue ex di parecchie vite fa. Il
giovanotto dai capelli neri al suo fianco dimostra poco più di vent’anni e ha
un’aria vagamente familiare anche se Tony è certo di non averlo mai incontrato
prima.
-Contessa…- la saluta, gelida, Pepper.
-Miss Potts…- ricambia la donna, poi si rivolge a Tony -Il mio amico Zeke
ci teneva molto ad incontrarti. Tony Stark ti presento Ezekiel Stane.-
Tony si sente come se
una frustata lo avesse colto in volto. Stane come…
-Lascia perdere le formalità, Stephanie.- interviene con tono sarcastico il
giovane sfoderando un sorriso -In un certo senso io e Mr. Stark ci conosciamo
bene, dopotutto lui è l’uomo che ha ucciso mio padre.-
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Cosa dire di questo
episodio? Praticamente nulla che non sia già spiegato nella storia,quindi
andiamo direttamente a parlare del prossimo in cui gli intrighi attorno a Tony
Stark ed i suoi amici si fanno più serrati e le vite dei nostri protagonisti
più complicate di quanto già non siano.
Vi aspetto.
Carlo
[1] Negli episodi #70/72.
[2] Come narrato in Marvel Super Heroes Vol. 3° #9 (In Italia su Capitan America & I Vendicatori #76)
[3] Fantasma in Greco.
[4] Su Uncanny X-Men Vol. 1° #209 (In Italia su Gli Incredibili X-Men #20).
[5] Ma voi dovreste esserlo se seguite le nostre serie Gli Incredibili X-Men e X-Men.